Cosa Mangiare a Verona: Le Specialità da Provare

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Verona non è solo la città di Romeo e Giulietta, dell’Arena e dei ponti sull’Adige. È anche un gioiello di sapori autentici, piatti ricchi di storia e tradizione. Se stai pianificando una visita (o se sei del posto ma vuoi riscoprire la tua terra), ecco cosa mangiare assolutamente a Verona: piatti tipici che raccontano il territorio al primo assaggio.

1. Pastissada de Caval: la regina della cucina veronese

Un piatto storico che affonda le sue radici nel 489 d.C., quando il re Odoacre donò ai cittadini la carne dei cavalli caduti in battaglia. La pastissada è uno stufato di carne di cavallo marinato nel vino rosso (meglio se Amarone), cotto lentamente con cipolla, spezie e verdure. Il risultato? Tenerissimo e ricco di sapore.

Tradizionalmente servito con polenta morbida: un’accoppiata da non perdere.

2. Risotto all’Amarone: il profumo della Valpolicella nel piatto

Uno dei simboli della cucina veronese. Il risotto all’Amarone viene preparato con:

  • Riso Vialone Nano IGP,

  • Amarone della Valpolicella DOCG,

  • burro, cipolla, brodo e formaggio grattugiato.

Elegante e deciso, racchiude il carattere del territorio. Ottimo come primo piatto nelle trattorie e ristoranti tipici.

 3. Gnocchi di patate: più di un piatto, una tradizione

Ogni Venerdì Gnocolar, durante il Carnevale, Verona celebra i suoi gnocchi con una parata e un personaggio storico: il “Papà del Gnoco”.
Gli gnocchi veronesi sono semplici, ma speciali: grandi, morbidi, conditi con ragù di carne o burro e salvia.

 4. Lesso con Pearà: comfort food alla veronese

Questo piatto della domenica unisce carne lessata (manzo, gallina, cotechino) alla pearà, una salsa rustica a base di:

  • pane raffermo grattugiato,

  • midollo di bue,

  • pepe nero abbondante,

  • brodo di carne.

Ogni famiglia ha la sua variante, ma il gusto è sempre avvolgente e autentico.

5. Pandoro: il dolce simbolo di Verona

Nato a Verona e divenuto uno dei dolci natalizi più famosi d’Italia. Il pandoro ha una consistenza soffice, burrosa e profumata di vaniglia.
La versione artigianale, preparata con lievitazione naturale, è un must da provare tutto l’anno (non solo a Natale).

Conclusione

Cosa mangiare a Verona? Un viaggio nel gusto che parte dalla storia e arriva alla tavola, tra ricette tramandate da secoli e prodotti tipici del territorio.
Che tu sia un turista curioso o un veronese doc, questi piatti meritano un posto d’onore nel tuo prossimo pranzo o cena fuori.

5 Ricette Tipiche Venete che Serviamo Ogni Giorno con Passione

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Nel cuore della nostra cucina, ogni piatto racconta una storia fatta di tradizione, sapori autentici e amore per il territorio veneto. Ogni giorno portiamo in tavola le ricette che da generazioni fanno parte della nostra cultura gastronomica, preparate con ingredienti selezionati e nel pieno rispetto delle antiche preparazioni.

Ecco le 5 ricette tipiche venete che non possono mancare nel nostro menu — e che ogni giorno serviamo con passione.


Bigoli in Salsa: un Primo Ricco di Carattere

I bigoli sono una pasta lunga, simile agli spaghetti ma più spessa e ruvida, perfetta per trattenere i sughi. La “salsa” di questa ricetta non è altro che un mix saporito di cipolla dorata e acciughe dissalate, soffritte lentamente fino a diventare una crema.

👉 Un piatto povero nelle origini, ma dal gusto intenso, tradizionalmente preparato durante la Vigilia di Natale o in Quaresima.


Baccalà alla Vicentina: Lento, Cremoso, Inconfondibile

Preparare un vero Baccalà alla Vicentina richiede pazienza e dedizione: il merluzzo viene dissalato per giorni e poi cotto lentamente per ore con latte, cipolla, acciughe, olio extravergine e un pizzico di farina. Il risultato? Un piatto morbido e delicato, da gustare con polenta gialla fumante.

👉 È uno dei piatti simbolo della cucina veneta, riconosciuto e amato in tutto il mondo.


Risi e Bisi: Il Confort Food della Serenissima

Un piatto che si colloca tra il risotto e la minestra, perfetto per accogliere i primi piselli primaverili. Il segreto sta nella mantecatura con il brodo vegetale, la cipolla dolce e il tocco finale di formaggio grattugiato e burro fresco.

👉 Era il piatto ufficiale del Doge il 25 aprile, giorno di San Marco, patrono di Venezia.


Fegato alla Veneziana: Semplicità e Profumo di Tradizione

Il fegato di vitello tagliato sottile viene saltato in padella con cipolla stufata e olio d’oliva, spesso accompagnato da una spruzzata di aceto o vino bianco per bilanciare i sapori. Morbido e deciso, è il secondo ideale per chi ama i sapori forti e ben equilibrati.

👉 Una ricetta antichissima, reinterpretata in chiave moderna ma sempre nel rispetto delle origini.


Polenta e Schie: Il Gusto del Mare nella Tradizione Contadina

Le schie sono piccoli gamberetti della laguna veneziana, che vengono bolliti o fritti e serviti sopra una base di polenta morbida. Un contrasto perfetto tra cremosità e croccantezza, dolcezza e sapidità.

👉 Una vera chicca per chi vuole assaporare la cucina veneta più autentica, quella che nasce tra mare e campagna.


Conclusione: La Tradizione si Serve Ogni Giorno

In ogni piatto che prepariamo c’è una scelta consapevole di ingredienti, rispetto delle stagioni e fedeltà alla nostra terra. Che tu sia veneto di nascita o di passaggio, queste ricette rappresentano l’anima della nostra cucina.

📍 Vieni a trovarci e lasciati guidare in un viaggio tra i sapori autentici del Veneto: ogni giorno, con passione.


Hai un ristorante o trattoria e vuoi adattare questo articolo al tuo menu o alle tue proposte stagionali? Posso personalizzarlo con i tuoi piatti, i nomi delle ricette della casa, parole chiave locali e una CTA adatta al tuo brand. Fammi sapere!

Dolci Artigianali Veronesi: Storia e Curiosità del Pandoro

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Quando si parla di Verona, non si può fare a meno di pensare al Pandoro, il dolce natalizio per eccellenza, simbolo di eleganza, artigianalità e gusto italiano. Ma quanti conoscono davvero le origini, le trasformazioni e le curiosità legate a questo dolce soffice e dorato?

In questo articolo ti portiamo alla scoperta del Pandoro, dalla sua nascita alle sue reinterpretazioni moderne, passando per curiosità storiche e aneddoti che lo rendono ancora più speciale.


Origini del Pandoro: un dolce con radici nobili

Il Pandoro nasce a Verona nel XIX secolo, ma la sua vera ispirazione è molto più antica. Alcuni storici fanno risalire le sue origini ai “pan de oro” della Repubblica di Venezia, serviti sulle tavole dei nobili con coperture dorate o zuccherate.

Il dolce come lo conosciamo oggi fu brevettato ufficialmente il 14 ottobre 1894 dal pasticciere veronese Domenico Melegatti, che rivoluzionò la ricetta tradizionale con un impasto più leggero, burroso e lievitato naturalmente. La classica forma a stella a otto punte fu ideata dallo scultore Angelo Dall’Oca Bianca.


Artigianalità e lavorazione: cosa rende speciale il Pandoro

A differenza delle produzioni industriali, il Pandoro artigianale veronese segue ancora oggi una lavorazione lunga e complessa:

  • Lievitazione naturale in più fasi, anche oltre le 36 ore;

  • Uso di ingredienti freschi e di alta qualità: uova, burro, farina selezionata, zucchero grezzo;

  • Assenza di conservanti e aromi artificiali;

  • Cottura lenta e controllo manuale di ogni fase.

Il risultato è un dolce soffice, profumato e leggermente umido al cuore, con una crosta dorata e vellutata. Il tipico spolvero di zucchero a velo che lo ricopre ricorda la neve veronese invernale.


Il Pandoro nelle Tradizioni Veronesi

A Verona, il Pandoro non è solo un dolce natalizio, ma un vero simbolo di famiglia e convivialità. Si serve a fine pasto, accompagnato da:

  • Zabaione caldo o crema al mascarpone;

  • Vini dolci del territorio come il Recioto o il Moscato;

  • Talvolta farcito con panna, crema o cioccolato nelle varianti più moderne.

Durante le festività, molti laboratori artigiani aprono le porte per far conoscere il processo di produzione ai curiosi e ai turisti, trasformando il Pandoro in un’esperienza culturale oltre che gastronomica.


Curiosità sul Pandoro

  • Il nome Pandoro richiama il colore dorato della mollica e le sue origini aristocratiche.

  • La stella a otto punte non è solo estetica: facilita la cottura uniforme.

  • In alcune zone del Veneto, si è soliti “brindare” col Pandoro: si versa lo spumante direttamente nella confezione prima di servirlo.

  • I pasticceri artigianali più esperti riconoscono la “firma” di un buon Pandoro dal suono che produce quando viene tagliato: deve essere ovattato e morbido.


Il Pandoro oggi: tra innovazione e tradizione

Negli ultimi anni, i laboratori veronesi si sono sbizzarriti con nuove versioni del Pandoro:

  • Al pistacchio, con farciture abbondanti;

  • Con impasto al cacao o al caffè;

  • Con glassature gourmet: cioccolato fondente, nocciola, arancia candita.

Tuttavia, il Pandoro classico resta il più amato, soprattutto se realizzato con cura artigianale.


Conclusione

Il Pandoro è molto più di un dolce natalizio: è una parte viva della cultura veronese, una tradizione che si rinnova ogni anno e racconta una storia di passione, eccellenza e identità locale.

Che sia semplice o arricchito, moderno o classico, ogni fetta di Pandoro artigianale è un viaggio tra profumi, memorie e autenticità.

Come Abbinare Vini Veronesi

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Come Abbinare Vini Veronesi ai Piatti del Nostro Menu

Abbinare vino e cibo è un’arte che richiede sensibilità, esperienza e un pizzico di creatività. Quando il vino arriva direttamente dalle colline veronesi e il menu è ispirato alla tradizione locale, ogni accostamento può trasformarsi in un’esperienza sensoriale completa. In questo articolo ti raccontiamo come lo chef sceglie i vini veronesi da proporre con i piatti della nostra cucina, offrendo suggerimenti utili anche per i tuoi abbinamenti a casa.


🍷 Il Territorio Veronese nel Calice

La provincia di Verona vanta alcune delle denominazioni più prestigiose d’Italia, dal celebre Amarone della Valpolicella al fresco Soave Classico, passando per il fruttato Bardolino, il raffinato Lugana e il corposo Valpolicella Ripasso.

Ogni vino racconta una zona, un microclima e una filosofia produttiva diversa. La sfida è capire quale calice valorizza al meglio ogni piatto del nostro menu.

🧑‍🍳 Suggerimenti dallo Chef: Abbinamenti da Provare

1. Risotto all’Amarone e Amarone della Valpolicella

Partiamo dal re della cucina veronese: il risotto all’Amarone. Qui l’abbinamento è quasi obbligato. Serviamo questo piatto con lo stesso vino utilizzato in cottura, scegliendo una bottiglia di Amarone strutturato, con tannini eleganti e note di frutta rossa matura. Il risultato? Un’esplosione armoniosa tra consistenza, profumi e intensità.

 

2. Bigoli al Ragù d’Anatra e Valpolicella

Ripasso Il nostro ragù d’anatra, preparato a lenta cottura, richiede un vino che sappia sostenere i suoi aromi selvatici senza coprirli. Il Valpolicella Ripasso, grazie alla sua struttura intermedia tra Valpolicella e Amarone, offre il giusto equilibrio tra freschezza e corpo.

 

3. Tortelli di Monte Veronese e Soave Classico

Un primo piatto più delicato come i tortelli ripieni di Monte Veronese giovane si abbina perfettamente con la mineralità e la vivacità del Soave Classico. Questo vino bianco esalta la dolcezza del formaggio senza risultare invadente.

4. Baccalà alla Vicentina e Lugana DOC

Un piatto tradizionale che amiamo proporre in chiave veronese è il baccalà alla Vicentina. Lo abbiniamo a un Lugana DOC, vino bianco elegante, dalle note floreali e dalla freschezza agrumata che pulisce il palato tra un boccone e l’altro.

5. Tagliata di Manzo e Recioto della Valpolicella secco

Un abbinamento meno scontato ma sorprendente è quello tra la carne rossa grigliata e un Recioto secco o Amarone giovane, che esalta le note grigliate della carne e accompagna la succosità del piatto.


📌 Consigli per Degustare al Meglio

  • Servire alla temperatura corretta: un Soave a 8-10°C, un Amarone a 18°C.

  • Utilizzare calici adeguati per esaltare i profumi.

  • Lasciare “respirare” i vini più importanti: aprirli con anticipo può fare la differenza.

  • Assaggiare con attenzione, valutando l’interazione tra ogni sorso e il morso del piatto.


🍽️ In Conclusione

Abbinare vini e piatti non è solo una questione tecnica: è un modo per raccontare il territorio, valorizzare la cucina e offrire un’esperienza autentica a chi si siede a tavola. Il nostro chef lavora ogni giorno con questo obiettivo: trasformare ingredienti e vini veronesi in momenti da ricordare.

Vuoi vivere l’esperienza completa? Vieni a trovarci e lasciati guidare tra i sapori e i profumi della nostra terra.

Formaggi della Lessinia

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Formaggi della Lessinia: Come Scegliamo e Presentiamo la Tradizione

La Lessinia, con i suoi pascoli rigogliosi e l’aria pura delle Prealpi Veronesi, è da sempre terra di grandi tradizioni casearie. I formaggi qui non sono solo alimenti, ma racconti di famiglie, stagioni e tecniche tramandate da generazioni. In questo articolo ti portiamo dietro le quinte: ti spieghiamo come selezioniamo i migliori formaggi della Lessinia e come li valorizziamo con rispetto e creatività.


🧀 La Selezione: Alla Ricerca dell’Autenticità

Scegliere un formaggio non significa solo assaggiarlo. Significa conoscerne la provenienza, comprendere le tecniche di lavorazione, parlare con i produttori, visitare le malghe estive dove il latte viene trasformato ancora secondo i metodi artigianali.

I criteri che seguiamo sono chiari:

  • Latte locale: preferibilmente crudo o appena pastorizzato, proveniente da mucche allevate al pascolo.

  • Stagionatura naturale: in grotte o cantine, per mantenere i profumi autentici.

  • Nessun uso di conservanti: la purezza del prodotto viene prima di tutto.

Tra i formaggi che più amiamo e selezioniamo spiccano:

  • Monte Veronese DOP (nelle sue versioni “latte intero” e “d’allevo”)

  • Caciotta stagionata di malga

  • Formaggi erborinati naturali

  • Ricotte affumicate prodotte in alta quota


🧂 L’Arte della Presentazione: Tradizione con un Tocco Creativo

La valorizzazione del formaggio passa anche da come lo si propone. La nostra filosofia è semplice: mai snaturare, ma accompagnare. Ecco come lo facciamo:

1. Taglio e temperatura

Ogni formaggio ha il suo modo di “esprimersi”: alcuni danno il meglio di sé a temperatura ambiente, altri dopo una leggera ossigenazione. Li tagliamo nel rispetto della forma e della consistenza, per esaltarne aromi e consistenze.

2. Abbinamenti stagionali

Non solo miele o marmellate. Abbiniamo i formaggi della Lessinia con mostarde artigianali, frutta secca del territorio, pane rustico cotto a legna e a volte persino con verdure fermentate. L’equilibrio tra dolce, salato e acido è fondamentale.

3. Degustazioni guidate

Organizziamo piccoli percorsi sensoriali che raccontano ogni formaggio: dalla storia del casaro alla nota aromatica predominante, creando un’esperienza che va oltre il semplice assaggio.

Non Solo Gusto: Cultura, Territorio e Sostenibilità

Scegliere i formaggi della Lessinia significa anche sostenere un’economia agricola etica e locale. I produttori con cui collaboriamo utilizzano metodi sostenibili, riducono l’impatto ambientale e tramandano competenze preziose che rischiano di scomparire.

In conclusione

Ogni formaggio della Lessinia che presentiamo è un gesto d’amore verso il territorio. È il frutto di una scelta consapevole, di un racconto autentico, di una volontà chiara: portare a tavola la vera tradizione, con rispetto e passione.

Vuoi scoprire nuovi sapori o organizzare una degustazione guidata? Scrivimi e ti accompagnerò in un viaggio… tra profumi di malga e storie di formaggi!

Come Preparare la Pasta Fresca in Casa

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Profumo di farina, mani infarinate, e la magia che si ripete da secoli: fare la pasta fresca in casa è un gesto d’amore, soprattutto se la ricetta arriva dalla cucina di un ristorante come il nostro.

👩‍🍳 Ingredienti base (per 4 persone)
400 g di farina 00 (o mix con semola rimacinata per più consistenza)

4 uova freschissime

Un pizzico di sale

(Facoltativo: un cucchiaino d’olio extravergine)

💪 Procedimento pratico
Fai la fontana: versa la farina su una spianatoia e forma un buco al centro.

Sbatti le uova: aggiungi un pizzico di sale, poi versale nella fontana.

Impasta con pazienza: prima con la forchetta, poi con le mani, fino a ottenere un impasto liscio ed elastico (circa 10 minuti).

Riposa, come un buon impasto merita: copri con pellicola e lascia riposare 30 minuti.

Tira la sfoglia: con il mattarello o la macchina. Poi taglia in tagliatelle, pappardelle, lasagne, ravioli…

🧂 I consigli “da cucina vera”
Usa semola se vuoi una pasta più ruvida, perfetta per trattenere il sugo.

Non esagerare con la farina in fase di stesura: se la pasta è troppo asciutta, cuocerà male.

Congela i formati tagliati crudi se vuoi conservarli per più giorni.

📌 Idee per condirla come al ristorante
Tagliatelle al ragù bianco di coniglio

Pappardelle ai funghi porcini e tartufo

Ravioli ripieni di ricotta e spinaci con burro e salvia

📝 Conclusione
Fare la pasta in casa può sembrare un gesto da nonni o da chef, ma è più semplice di quanto pensi. E ti assicuro: il sapore non ha paragoni. Provala la prossima domenica, magari usando le uova fresche del contadino… e raccontaci com’è andata!

Come Abbinare i Vini ai Piatti

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Abbinare il vino giusto a un piatto non è solo questione di gusto, ma di equilibrio. È un’arte che parte dal rispetto degli ingredienti e finisce in un brindisi perfetto.

🍷 Perché l’abbinamento è importante?
Hai mai bevuto un vino rosso corposo con un piatto di pesce? Probabilmente hai sentito un contrasto spiacevole. Questo perché ogni vino ha una sua personalità, e deve danzare con il cibo, non combatterlo.

🔍 Le regole base dell’abbinamento
Abbinamento per concordanza: piatti ricchi e strutturati vogliono vini con la stessa intensità. Un brasato richiede un Amarone, non certo un Pinot Grigio.

Abbinamento per contrasto: piatti grassi (come formaggi stagionati o fritti) stanno benissimo con vini freschi e aciduli, come un buon Prosecco o un Franciacorta.

Dolce chiama dolce: con i dessert, sempre vini dolci. Niente di più sbagliato che servire una torta al cioccolato con un vino secco.

🥘 Alcuni esempi concreti (che serviamo anche da noi)
Pasta al ragù di anatra → Valpolicella Ripasso: elegante, intenso, con la giusta tannicità.

Baccalà alla vicentina → Soave Classico: freschezza e mineralità per bilanciare la sapidità del piatto.

Tagliere di formaggi stagionati → Recioto della Valpolicella o passiti locali: il dolce del vino bilancia la complessità del formaggio.

✨ Consiglio da ristorante: fidati del sommelier
No, non è solo una figura da ristoranti stellati. Anche da noi, ogni piatto ha un vino pensato con cura. Chiedere un consiglio può trasformare la tua cena in un’esperienza sensoriale completa.

Vini del Territorio Veronese

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Vini del Territorio Veronese: Un Viaggio tra Soave, Lugana e Amarone

Il territorio veronese è un autentico paradiso per gli amanti del vino, offrendo una varietà di etichette che raccontano storie di tradizione, passione e innovazione. In questo viaggio enologico, esploreremo tre delle denominazioni più rappresentative: Soave, Lugana e Amarone della Valpolicella.


🍇 Soave: Eleganza e Freschezza

Il Soave è un vino bianco secco prodotto principalmente con uve Garganega, coltivate sulle colline a est di Verona. Questa zona è caratterizzata da suoli vulcanici che conferiscono al vino una mineralità distintiva. Il Soave è noto per la sua freschezza e versatilità, rendendolo ideale per accompagnare antipasti, piatti a base di pesce e formaggi freschi. La versione Superiore, che proviene dalla zona Classica, offre una struttura più complessa e una maggiore capacità di invecchiamento .​


🍷 Lugana: Il Bianco del Lago di Garda

Il Lugana è un vino bianco prodotto principalmente con uve Trebbiano di Soave (conosciuto localmente come Turbiana), coltivate nella zona morenica che si estende tra le province di Verona e Brescia, lungo la sponda meridionale del Lago di Garda. Questo vino si distingue per la sua eleganza, freschezza e mineralità, caratteristiche che lo rendono perfetto per piatti a base di pesce, risotti e carni bianche. Il Lugana è anche noto per la sua capacità di invecchiamento, che gli consente di sviluppare complessità e profondità nel tempo .


🍷 Amarone della Valpolicella: Potenza e Ricchezza

L’Amarone della Valpolicella è un vino rosso secco DOCG prodotto nella regione della Valpolicella, a nord di Verona. La sua produzione segue il metodo dell’appassimento: le uve Corvina, Corvinone e Rondinella vengono lasciate appassire per diversi mesi, concentrando zuccheri e aromi. Il risultato è un vino ricco, corposo e strutturato, con note di frutta matura, spezie e cioccolato. L’Amarone è ideale per accompagnare piatti robusti come brasati, selvaggina e formaggi stagionati. La sua lunga capacità di invecchiamento permette di apprezzare evoluzioni aromatiche complesse nel tempo .


🍷 Consigli per l’Acquisto

Se desideri acquistare questi vini, considera le seguenti etichette rappresentative:

  • Soave: Pieropan Soave Classico ‘La Rocca’ 2019, noto per le sue note di frutta matura e una struttura elegante

  • Lugana: Ca’ dei Frati ‘I Frati’ Lugana DOC 2021, apprezzato per la sua freschezza e mineralità.

  • Amarone della Valpolicella: Allegrini Amarone della Valpolicella Classico DOCG 2018, un esempio di equilibrio tra potenza e finezza.

Queste etichette offrono una rappresentazione autentica delle rispettive denominazioni e sono disponibili in enoteche specializzate o tramite acquisti online.


Se desideri ulteriori informazioni su cantine da visitare o eventi enogastronomici nella zona di Verona, sarò lieto di aiutarti a pianificare il tuo viaggio enologico.

Cucina Italiana con un Tocco di Verona

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Nel cuore del territorio veronese si celano piatti che non sono semplici ricette, ma autentici racconti di storia, consuetudini contadine e celebrazioni popolari. Dalla Valpolicella alle rive del Garda, passando per le osterie del centro storico, ogni portata custodisce origini antiche e curiosità che ne esaltano il valore culturale. Scopriremo insieme dieci specialità veronesi, tra risotti, paste ripiene, stufati leggendari, salumi e dolci simbolo, per un itinerario gastronomico che unisce sapori e tradizioni locali.

Risotto all’Amarone

Il Risotto all’Amarone nasce negli anni ’30 in Valpolicella, quando il capocantina Adelino Lucchese sperimentò l’uso del corposo vino Amarone per sfumare il riso, dando vita a un piatto dal gusto intenso e avvolgente

Pastissada de Caval

La Pastissada de Caval affonda le sue radici nella battaglia dell’Adige del 489 d.C., quando la popolazione veronese recuperò e cucinò la carne dei cavalli caduti in campo, macerandola a lungo in vino e spezie Risotto al Tastasal

Il Risotto al Tastasal era originariamente un “collaudo” della qualità dei salumi: le massaie della bassa veronese preparavano questo risotto per assaggiare la carne destinata all’insaccatura .

Tortellini di Valeggio sul Mincio

Secondo la leggenda, i Tortellini di Valeggio risalgono al XIV secolo e traggono origine da un fazzoletto d’amore perso da una ninfa del fiume Mincio, ritrovato in riva al fiume e trasformato nell’iconica pasta ripiena.

Gnocchi di San Zeno (Venerdì Gnocolar)

Il Venerdì Gnocolar è l’ultimo venerdì di Carnevale, quando il benefattore Tommaso da Vico fece distribuire gnocchi e vino ai più bisognosi, sancendo la tradizione degli Gnocchi di San Zeno .

Bigoli con l’Arna

I Bigoli con l’Arna vennero creati per celebrare una vittoria militare: la pasta fresca veniva condita con ragù d’anatra (arna in dialetto), divenendo un simbolo della cucina veneta.

Luccio alla Gardesana

Sulle sponde meridionali del Lago di Garda, il Luccio alla Gardesana è un secondo a base di luccio bollito e condito con olio, capperi e acciughe, piatto semplice ma ricco di storia legata all’economia lacustre

Carpa in Carpione

La Carpa in Carpione, diffusa sulle sponde del Garda e del Po, nasce come metodo di conservazione del pesce in aceto e spezie, permettendo di gustare la carpa per lunghi periodi senza frigorifero

Soppressa Veronese

La Soppressa, salume a base di carni di maiale e aglio, era prodotta in città già nel XIX secolo e vantava decine di salumai specializzati: un’autentica regina dei salumi locali.

Pandoro

Inventato da Domenico Melegatti e brevettato il 14 ottobre 1894, il Pandoro deve forma e ricetta al pasticcere veronese, che scelse uno stampo a stella per celebrare il “pane d’oro” delle feste natalizie.


Ogni portata rappresenta un frammento di storia veronese, unendo gastronomia e tradizione in un’esperienza sensoriale che parla di antichi sapori, ingegnose soluzioni contadine e celebrazioni popolari. Buon viaggio nei sapori di Verona!